Il triste inverno
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Il tempo passava celermente.
Il mite autunno, dalle forti tinte pastello, stava per lasciare corso al freddo inverno, raffigurato, nel mio quadro mentale, con sottili linee abbozzate a matita, caratterizzato da una quasi totale assenza di colore. Le mie passeggiate in riva al mare divenivano sempre più sporadiche, ma costante rimaneva la mia curiosità di catturare il paesaggio e i suoi mutamenti.
Cambiamenti repentini, simili a sbalzi di umore o meglio a stati d'animo...
Per far fronte alle intemperie, solevo rifugiarmi sotto la sporgenza di un terrazzo... Infreddolito, avvolto da un giubbotto, con il capo coperto da un cappuccio e le mani in tasca, osservavo l'orizzonte...
Il colore predominante era un bianco sfumato, che lasciava intravedere le sagome delle isolette, allineate sulla retta che separava il mare dal cielo.
La distesa marina si presentava come una lastra di ghiaccio, ma con l'infuriarsi del vento iniziò sempre più a incresparsi. D'improvviso tuoni e fulmini, a intermittenza, generarono flash di colore nel quadro dominato da una grossa nube di foschia.
Il cielo era colmo, sembrava che stesse per esplodere, vortici d'aria risucchiavano porzioni di acqua...
Il forte fischio del vento, trovando ostacolo tra i rami secchi, calava di tonalità e incontrando nella ... [segue »]
Composto venerdì 2 dicembre 2016
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