Il coraggio di Paul

...bisogna darsi da fare per portare a casa anche un misero tozzo di pane. Vigeva la legge del più forte e il povero Paul cominciava a sentirsi fuori posto: sembrava un contesto più adatto a tipi come Jack.
Jack, che individuo! Un vero squalo. E poi quante umiliazioni, quante vessazioni, tutti presi a passarti davanti. Anche chi all'apparenza sembrava offrire una prospettiva allettante e magari ti ingolosiva con incentivi difficili da rifiutare, in realtà spesso mascherava un doppio fine, teso solo a farti fuori. La vita cominciò da lì a sembrare un inferno.
Intanto i ragazzi erano già grandi. Il loro bisogno di indipendenza rapidamente si tradusse per Paul e Paula in un brusco ritorno alla vita di coppia.
Poco male; si amavano ancora tantissimo e questo era più che sufficiente per sconfiggere tutto il resto, ma non quella brutta bestia del cancro.
Quel bastardo schifoso si portò via Paula con una velocità mai vista, a detta di tutti. A poco valgono in questi casi le parole di conforto di parenti e amici; Paul sprofondò negli abissi della depressione.
Ad un certo punto, quando si accorse di vedere solo nero tutto attorno a lui, si disse. "Non posso continuare così... Devo trovare il modo di uscirne".
Paul, tenendo consapevolmente gli occhi spalancati sui riflessi d'oro che un sole lontano provocava sulla corda appesa sopra di lui, lo trovò infine il coraggio. Aprì la bocca, allargò bene le branchie per un ultimo respiro... e abboccò.