Sono sempre stata fatalista.
Da sempre mi sono risposta che se una cosa non andava come volevo, era perché il destino non l'aveva messa in serbo per me, e quindi, demordevo facilmente.
Sono sempre stata fatalista.
Dire "non era destino" senza mai averci provato davvero a farlo diventare parte del mio destino, significava non impegnare troppo il mio cuore. Era una difesa naturale che assumevo, soprattutto davanti alle cose che sapevo che me lo avrebbero mandato in frantumi.
Sono sempre stata fatalista, poi ho smesso.
Ho smesso quando ho visto che lottare per ciò che sentivo e volevo era molto meglio che restare col dubbio che forse, quello sarebbe potuto essere il mio destino.
Ho smesso quando lottare per fare andare le cose nella direzione che volevo andassero, era molto meglio che restare ferma a guardare il tempo che ti scorreva tra le mani.
Ho smesso quando lottare mi faceva sentire viva, al pari della situazione, forse anche di più.
Ho smesso quando correre verso la mia felicità era molto più importante che restare inchiodata su una panchina per colpa della paura e farmi spettatrice di una rappresentazione mediocre.
Ho smesso quando ho capito che in questa vita ci si ... [segue »]

Martina Boselli

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