Santiago era sensibile al fascino femminile
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Di Sabato non si lavora, così Santiago si alzò come sempre molto tardi.
E se non doveva lavorare aveva il pomeriggio libero, visto che al bar ci andava prima di cena.
Si alzò e si sentiva un rottame come al solito; si sentiva sempre così quando si doveva alzare. Dentro avvertiva come un senso di colpa per qualcosa che non sapeva e che, forse, non avrebbe saputo mai. Questo senso di colpa se lo portava nel cuore per ore e forse per giorni, ma non riusciva a capire da che cosa derivava.
A volte se ne dimenticava, fino a quando ricompariva per ricordagli che si hanno sempre delle colpe da scontare, anche se non lo sai. E così si va avanti.
Santiago andò in cucina; chiamare cucina quel lercio buco dove mangiava e dove si sforzava di cucinare è un'offesa per le cucine o una fin troppo rosea visione del mondo.
In cucina tentò di fare colazione con del latte e con dei cereali, ma niente da fare: quando sei ancora rotto dalla birra e dal whisky della notte precedente mangiare è un infame supplizio. Si accese così una sigaretta, guardò un notiziario alla televisione, si guardò con infantile curiosità ... [segue »]
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