Scritto da: Alessandra Tessarin

Diversa


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...pipì. Venni scoperta, non lo dissero ai genitori, come punizione però dovevo bagnare le piante del giardino. Niente di più bello, stavo ore fuori e mi bagnavo tutta, iniziai ad avere spesso la febbre e arrivò la pertosse, all'asilo non ci andai più. Piangevo spesso nel lettino perché volevo compagnia: "Sei infetta" dicevano, così restavo sola per molte ore fino a quando arrivava la sorellona che tormentavo con la richiesta di leggere per me o di cantare qualche canzoncina; lei non voleva e se ne andava lasciandomi a strillare: "Come è bella la casetta in Canada", la mamma aggiungeva: "Con tante rose e lillà". Venne il primo giorno di scuola ed ero così felice d'indossare il grembiulino bianco con quel fiocco blu che ben dritto non voleva stare; la cartella che il papà aveva comprato con dentro un solo quaderno e l'astuccio con sei matite colorate. Arrivata a destinazione, la maestra mi chiamò con tutto il nome e disse: "Vediamo se lo sai scrivere per bene con la mano giusta". La mamma le aveva detto che facevo tutto con la sinistra, che guaio. Presi la penna con il pennino (allora non c'erano le biro), con la mano sinistra ma l'inchiostro ... [segue »]

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    Scritto da: Alessandra Tessarin
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    Un frammento della mia infanzia che ha lasciato un segno.

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