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...che risposte, più dubbi che certezze, più lacrime amare che dolci risate, e saperla fronteggiare senza troppi sforzi. Da quando non ci sei ho imparato che esigere l'amore di qualcuno è già di per sé una sconfitta e che la sconfitta più grande è non rendersi conto pienamente di ciò che le persone non riescono a vedere in noi, e cioè la parte più vera. E quindi ti ringrazio per avermi insegnato a comunicare. Andandotene, mi hai insegnato l'arte del pesare le parole, la bocca dalla quale arrivano e velatamente comprendere le intenzioni di chi vorrebbe donarci speranze di ferro, non sapendo di essere fatti di cartone. Mi hai insegnato a guardarmi dentro e coccolare le mie insicurezze, le mie debolezze, e farne punti di forza, lame d'acciaio, spine sul fianco di chi diceva di amarmi mentre con un coltello cercava di frugare dentro me, dilaniandomi. Da quando non ci sei ho imparato a sorridere, a ridere di me stessa, a prendermi in giro per farmi prendere sul serio, a ricordare le cose belle con gioia e a perdonarmi per gli episodi negativi che sovente mi regalavo. Ma soprattutto, grazie perché se ieri la metà di te non ero io e non sono mai stata io, ora che ti penti ho capito che la metà di me non sei mai stato tu.
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