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In noi scrittori, la pazzia è congenita – uccidiamo i nostri nemici nei libri (i mean It). Godiamo di tutte le imperfezioni che spacciamo per talenti.
Siamo una razza di sarcastici, ironici, transatlantici d'impazienza, suscettibili, permalosi, arroganti, sensibili cacciatori di momenti che vivono con scompensi della storia o sempre a disagio col proprio tempo e naturalmente, pecchiamo di squilibrio e di sovrastima. Siamo abili nel torturare la gente con le parole e renderla felice (se ci capita ) col silenzio. Afflitti da "verbomania" e trombosi d'idee, curiamo il male d'orgoglio con frequenti bagni d'ego sempre ma proprio sempre a duello con quella megera chiamata "coscienza". Detestati da ogni sana posologia e Dentro dalla lista di "precauzioni per il sovradosaggio" – valiamo in oro il peso dei nostri sbagli – delle nostre notti insonni e delle battaglie per i diritti dell'uomo a scoprire! Curiamo la paura del non sapere con altri traumi e senza mai temere gli effetti collaterali di cui se realmente altamente e indelebilmente tossici, ne diventiamo dipendenti. Usiamo quella Icon droga chiamata desiderio che più di ogni oppiaceo ci esalta! Noi non balbettiamo gli stati d'animo – noi spariamo con gli stati d'animo siamo i migliori cecchini in ... [segue »]
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