Sulla stessa barca
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Scalzo cammino e inciampo nel selciato del mio giardino, mentre tutto il mondo intorno mi si rovescia contro, nella mia modesta vita mi ha assegnato ingiustamente un calcio di rigore contro, lamentandosi insoddisfatto del mio rendimento, me ne sono uscito un attimo in giardino con dentro tutta la rabbia del mondo che non mi si riesce a smaltire, una voglia incredibile di piangere per la disperazione, ma non posso permettermi neanche più il lusso di farmi scoprire con le lacrime agli occhi, mi è rimasto ancora un briciolo di dignità.
L'albero del mandarino, l'unico che si accorge della mia disperazione e la sua mano colma di bianchi e profumati fiorellini, mi tende sui pensieri, dai giardini vicini mi raggiunge soltanto il più triste silenzio, e con lui subito a portata di mano il ricordo di questo fiume di virus che sparge disperazione in tutte le vie della natura.
Controllo nella mia solitudine da un momento all'altro non trovandomi dentro casa potrebbe venirmi incontro il mio primo nipotino, mi verrà accanto, posandomi la sua graziosa manina sulla spalla per chiamarmi "Ciao nonno".
Singhiozzo pensando alla mia unica nube celeste che cresce rigogliosa che mi presenta l'occasioni di giocare un po' e ... [segue »]
Composto mercoledì 1 aprile 2020
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