Le nonne con la corona del rosario in mano, contro il coronavirus
Scegli la pagina:
...bollettino di guerra. L'unica cosa rimasta di nonni, nonne, genitori, fratelli e sorelle portati via senza quasi nemmeno salutare, una carezza e un abbraccio: "Andrà tutto bene! Tornerò!". Migliaia e migliaia. Mai più rivisti vivi.
Uno dopo l'altro caduti come foglie d'autunno. Ora sto provando sulla mia pelle la paura, il dolore, il disorientamento, il dispiacere che può aver provato mia nonna Angelina, la mia bisnonna Maddalena, le altre donne della contrada, le zie, davanti al nulla, i corpi mai più tornati a casa dei loro figli, dei loro nipoti, dei loro fratelli.
Solo ora mi rendo davvero conto di cosa significasse per mia nonna, per le nostre nonne, la recita del santo rosario. Mia nonna e le altre avevano sempre con sé la corona.
Sedute sulla panchetta, vicino al camino, fuori dal portone, sull'aia, mentre sferruzzavano o pulivano le cicorie, ecco che una cominciava: "Nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo..." Solo ora mi rendo davvero conto di cosa significasse per le nostre nonne la parola "Provvidenza".
Avevano già sperimentato quello che noi oggi, ancora increduli e sconcertati, stiamo sperimentando. Ma a differenza nostra loro accettavano, chinavano il capo e andavano avanti. Affidandosi all'unico appiglio, all'unica ancora per non impazzire. La Fede.
Quella corona del Rosario in mano davanti alla foto di quattro figli perduti. Umilmente consapevoli, anche se non avevano studiato, di essere poca cosa, piccole foglie trasportate dal vento dell'immenso. Consapevoli di essere solo di passaggio su questo mondo. Di essere ospiti. Non padroni. Una corona come scudo dell'anima. Una corona contro il coronavirus.
Composto lunedì 6 aprile 2020
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti