La musa con l'arpa
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...la Luna. Eccole le emozioni di fumo.
Magnifica rossa di nero vestita amavi la tua voce ed il tuo strumento. Vidi il tuo canto diventare liquido, scendere sul tuo volto e così lo sentii anche sul mio. E così vidi tremare: la Luna e le colline intorno d'argento sparse e il fuoco e le stelle.
Quando lasciasti l'arpa e ti incamminasti cantando l'addio, mentre il fuoco era ormai tranquillo e la luna cedeva il passo, posai gli occhi tra le mani.
Sentivo il tuo canto mentre la gioia mi scorreva sulle palme delle mani. Poi sentii il tuo canto allontanarsi tra i faggi mentre la malinconia scorreva sulle palme delle mani.
M'addormentai seduto e piegato come un bimbo nella madre. Quando mi svegliai mi restò: il fumo informe dei carboni spenti, la noiosa luce del sole, la tua arpa, l'ultima nota della tua voce nell'anima. Seguii le tue impronte portando con me la tua arpa fuori dal bosco. L'arpa è con me e aspetta te che la suonerai nel bosco, sotto la Luna, vicino al fuoco e io canterò:
"Lei cominciava a sfiorare l'arpa ed io accoccolato vicino al cielo la ascoltavo cominciare a vibrare la voce.
Quelle note spargevano polvere d'argento attorno alla grande Luna che ci guardava immobile da sopra le cime delle colline intorno...".
Composto martedì 22 gennaio 2008
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