L'abbandono
Adesso che non ci sei è il nulla che mi avvolge. Non riesco a vedere alcun colore. Non c'è più luce non c'è futuro, non c'è altro che silenzio. È come una notte senza stelle, senza luna. Un silenzio assordante che ti uccide dentro. Resto lì davanti a me stesso con le mie domande i miei perché. Non c'è una risposta. I pensieri scorrono come un fiume impetuoso. Sbattono contro le rocce della ragione per dissolversi in mille gocce per poi riunirsi e per contorcersi su loro stessi a formare un vortice. Un vortice in cui sto cadendo dentro. Risucchiato. Si, risucchiato dal vuoto che c'è nel mio cuore. Tutto è svanito come se non fosse mai esistito. Scomparso nel nulla. Ripenso a noi e mi accorgo di fare fatica a pensare al tuo volto. È come se la mia mente non volesse ricordarlo, è come se lei stessa volesse cancellarlo per non soffrire. Ma perché tutto questo? Perché devo soffrire cosi? L'abbandono è la più atroce delle punizioni tanto più quando si è innocenti. Si puniti per qualcosa che non abbiamo mai fatto. Puniti da un destino che ha deciso per noi.
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