Perdono
Strana cosa la poesia. A volte né chi scrive né chi legge meritano le parole incantate che caso fortuna vita cielo o chissaché ci concede.
Qual è mai la Silvia che ha meritato davvero i tre fiammiferi accesi nel buio se non, che il sogno di lei, la sua realizzazione onirica e trasparente nella mente?
Come posso avere fatto piangere una donna di felicità e non riuscire ad amarla poi per l'eterno?
Le parole sono meglio di noi e i sentimenti a volte grandi che le riempiono, non ci vivono nei nostri corpi sterili.
Godiamo la breve felicità di sfiorare il bello e la certezza che svanirà.
Poesia che sento vivere, parole che mi trovate, frasi che svelano il senso dopo che vi ho rilette, perdonatemi se non sono bello come voi.
Composto venerdì 30 ottobre 2009
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