Scritto da: Tommaso Mauro

Apologia di Cyrano


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...la tua voce non era rivolta a me, Cyrano, ma al possente Cristiano; ma quella morte, per me significava molto, era felicità, nascosta dall'amarezza, ma infondo era felicità, poiché l'umano spirito comprende cos'è che realmente lo rende felice. Rispettai ogni singolo sospiro anche nell'amore, e aspettai finché non vi foste lasciati dopo l'ultimo incontro alla luce della luna, poi è giunta la guerra, che ci ha separato e con lei anche i nostri destini si sono mischiati a quelli di tanti altri, che non sapevano dov'erano i loro cari. E ora nell'ultima mia ora, mi è di conforto il tuo dolce volto, che per me anche se accarezzato dalla mano del tempo, resta sempre fresco e solare come il primo giorno che ci siamo visti. O dolce Rossana, solo una cosa mi duole non aver fatto in questi anni, non esser mai riuscito a posare le mie labbra sulle tue, il loro tocco forse avrebbe rischiarato la mia mente facendomi comprendere che il vero amore, non nasce guardando il freddo corpo ma il caldo calore dell'anima. Amante molto eloquente. Qui riposa Cirano Ercole Saviniano Signor di Bergerac Che in vita sua fu tutto e non fu niente! Io me ne vo... Scusate: non può essa aspettarmi. Il raggio della luna, ecco, viene a chiamarmi.

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