Apologia di Paolo
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Sì piangevo, piangevo perché null'altro avevo da dire. Ma sia chiaro non piangevo perché avevo peccato, né perché patissi in anticipo la sorte che mi attendeva, piangevo per Amore, piangevo perché avevo costretto ad una squallida sorte la donna, che più di ogni altra persona al mondo volevo godesse della luce del paradiso. Ora non saprei ben descrivervi, con parole che hanno un bel suono, come arrivammo a quel bacio, né perché lei scelse me. Tutto è chiaro nella mia mente, ma il cuore e il ricordo si chiudono a ricciolo su loro stessi, per non perdere neanche un istante di quei magnifici attimi, in cui le nostre bocche si unirono e come nel gloria alla fine pronunciarono Amen. Ho amato, ho amato alla follia la moglie di mio fratello, e per questo sia maledetto, ma non perché ho amato, ma perché non sono riuscito a proferir parola, quand'ella ancora era libera da legami terreni. Ma ditemi voi, come si può creare una barriera all'Amore, come si può fermare qualcosa che è più forte di noi, che da secoli smuove eserciti e fa nascere e crollare regni? Se esiste risposta, le mie orecchie non l'hanno ancora sentita.
L'uomo non è ... [segue »]
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