Neve

Il bianco candido della neve accarezzava gli alberi, sfiorava elegante i loro rami, sembrava il vestito di una giovane sposa. Il timido paesaggio si trasformava in una distesa di perle raffinate. La purezza di quel bosco profumava anche l'aria e a me, riscaldava l'anima. Se mi concentravo mi sembrava di sentire i violini suonare, l'orchestra riproduceva la media più dolce e innocente che mi fossi mai potuta immaginare. E i fiocchi cadevano, non si stancavano mai, sembravano bambini che, tenendosi per mano, si lasciano scivolare giù, sotto gli occhi prudenti delle madri, che li sorvegliano dall'alto. Si posavano sulle sue labbra, sulle sue mani forti. E lì morivano, quasi avessero deciso che quello era il posto perfetto per morire, per sciogliersi, per sempre. C'era una magia in ogni particella d'aria che io sola potevo capire. Il cielo grigio si rifletteva nei suoi occhi, che non erano più mare, erano un abisso profondo e pericoloso, ma dannatamente intrigante per me, che sono un'esploratrice di persone. Ero sicura che i pini attorno a noi danzassero a ritmo dei nostri cuori. Non erano poi così diversi, lui e la neve. Entrambi illuminavano il paesaggio, facendomi sentire libera, leggera. Se avessi chiuso gli occhi ... [segue »]