Sono insonne.

Ciao, sono insonne, mi vedi? Certo che mi vedi o mi vedrai. Abbiamo questi dannati apparecchi tecnologici che ti avvertono quando sei stato dove. Sai, non sono più insonne per colpa tua. Ma da tanto tempo. Solo che oggi me ne rendo conto più dei mesi passati. Me ne rendo conto quando faccio di tutto per farmi vedere connessa e non risponderti. Perché adesso punto a quello, a farti male. Certo che mi importa di te, ma in modo molto diverso. Non potrò mai odiarti, ma non riuscirò mai a volerti bene. Sarai sempre in un limbo, per me, chiamato "non ti amo più". Non ti manderò mai a fanculo. Non direttamente. E fidati che il coraggio ce l'ho. Ho solo pensato che valga la pena trattarti allo stesso modo in cui tu trattavi me. D'altronde, non hai sempre detto che andava bene così? Non era forse l'unico modo? Beh, dai, bene. Direi che quindi fare la stessa cosa con te non mi rende stronza. Forse solo simile a te, ma d'altronde era l'unico modo. No? E soprattutto, agendo così solo con te ritengo di non esserti poi così simile. Io il cuore per alcuni lo scongelo. O ci provo.... [segue »]

Francesca Alleva

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