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Mio nonno fumava la sua sigaretta, affacciato dalla finestra. Ricordo stava completamente in silenzio. Non c'era cosa al mondo che lo distraesse. Né un urlo, né un frastuono, né una parola. Niente. Se ne stava affacciato fuori, osservando la gente di paese che passava. Ogni tanto qualcuno lo salutava, e lui contraccambiava il saluto con un semplice movimento della mano rivolto all'insù. Gli bastava muovere il polso. A volte invece lanciava una silenziosa smorfia, un mezzo sorriso. E quando la sigaretta ormai finita, bruciava anche il filtro, allora chiudeva le finestre e rientrava, ma sempre in silenzio. Un giorno gli chiesi cosa voleva dire quella smorfia, quel suo sorrisetto dalle sopracciglia imbronciate; mi disse che i sorrisi escono da soli, perché un sorriso è un momento di piacere. Il sorriso è il segreto di vivere. E se ne andò in cucina. Dalla finestra intravidi la signora della palazzina di fronte che stava attraversando la strada. Era mora alta, e ben vestita. Portava i tacchi 12 è una gonna nero intenso, stretta in vita e lunga appena sotto le ginocchia, una camicia rossa e una borsettina bianca non troppo ingombrante. Mentre la osservavo attraversare la strada apparì mia nonna. La mia ... [segue »]
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