Arresa
Ti chiedo di guardarmi attraverso i gesti, sono una cascata iridescente di pura meraviglia, di notte si apre il mio fiore emanando il dolce profumo del sogno. Sono l'incanto che si racconta sulle pagine velate di intriganti scene! La voce errante, riflessa su specchi d'acqua di illusione. Tu percorri i miei anfratti più profondi ridestandone i giochi segreti, in euforiche spire e più in profondità dove abitano le pure reminiscenze. Senza esitazione una nuova esplosione ondeggia nella penombra, avvolgendone i contorni serici in un profondo abbraccio siderale. Un canto, estremo tocca la mia natura, avvolta nella sua purezza soave e vivificata, in una catarsi estatica e volitiva, come una espiazione, raccoglie ancora un gemito e lo avvolge per respirare un nuovo tempo, una nuova percezione dello spazio, un nuovo sogno per un segreto e velato bacio, intriso di terra e languide sponde arrese all'approdo.
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