L'ultimo vento
Nel mezzo del vento, tra il rumore delle foglie di alberi spogli, il tramonto all'ora di cena, e lei, che mi guardava con l'ultimo sguardo prima del nostro addio.
La sua pelle delicata, i suoi capelli mossi dal vento, mentre il mio cuore batteva fortissimo, avrei voluto prenderla con le mie braccia, per non lasciarla andare, ma i minuti passavano veloci, anche troppo, non potevo farla andare via senza aprire la mia anima ai suoi occhi, accarezzare il suo cuore con le mie parole, mentre il sole lasciava un velo scuro, per far spazio alla notte, mi avvicinai a lei, afferrandola dalle mani.
Gli chiesi di restare, gli chiesi, di pensare, perché lei è una di quelle meraviglie che difficilmente incontrerai ancora, e non esiste mondo migliore di lei, che possa riuscire a farmi sentire, come lei mi faceva sentire.
Le dita si incrociavano, in una leggera e delicata carezza, anche se eravamo molto vicini, io la sentivo troppo lontana, il blocco alla gola, le lacrime in procinto di uscire, quella sensazione di paura, disperso nel vento, lontano dal mondo, quel mondo che avrei voluto vicino a me, ma che si stava staccando come una foglia dal suo albero, in una giornata d'autunno!
E si allontanò, facendomi sentire come gli alberi spogli, in un sentiero di foglie morte.
Composto venerdì 13 ottobre 2017
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