Breve storia d'amore
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...aspettava già pronto fuori dalla hall.
Il cofano è aperto, e l'autista sta componendo un tetris di valigie per cercare di infilarcele tutte.
-Sempre a raccattare souvenir. Sbotta lui
-Sempre colpa mia, eh? - ribatte lei - Ma chi è che diceva di fidarsi di Giulia, eh? Che era matura? Così matura che il primo ragazzino di passaggio se la è colta.
Le portiere si chiudono, la ragazzina sul sedile posteriore, cinturata dalla madre, che tiene il palmo della mano incollato sul vetro, perché c'è il giovane bagnino proprio lì, si è divincolato e poggia anche lui la mano contro quella di lei, solo il vetro a tenerli lontani.
-Parta! Parta, perdio! - ordina il padre di Giulia.
E il taxi romba via, con uno stridio di pneumatici e una nuvola di fumo nerastro.
Ma Pietro non si da per vinto. Ruba una bicicletta dalla rastrelliera dei parcheggi, e insegue il taxi fino all'aeroporto, come in un romanzetto d'appendice, schivando le auto e i tram in mezzo al traffico dell'ora di punta e del rientro di fine stagione.
All'aeroporto scendono dall'auto, lui, lei e la figlia a testa bassa.
Lui arriva poco dopo tutto sudato, scende, ansante, e lei lo vede ... [segue »]
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