Il Divano Rosso
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...ha in alcuni punti delle parole sbiadite... come se vi fossero cadute delle gocce d'acqua o... delle lacrime...
Ti ha fatta piangere? Eri a metà del libro... troppo tardi per tornare indietro? Troppo scontata tu.
Anche io ho qualcosa da mostrarti, sai?
Vai a pagina ottantasei... Vedi quella piccola piega, in alto, a destra del foglio? È un segno, fatto... per ricordarmi qualcosa... Peccato che ora non lo ricordi... ma doveva essere qualcosa di importante.
Dicono che a noi libri ogni tanto accada di dimenticare il perché dei segni che ci fanno... è un po' come a voler esorcizzare piccole ferite, ma come vedi, restano cicatrici che nessuna pressa cancella.
Che fai? Sorridi? Ti si illuminano le pagine... quando sorridi... sei bella, dovresti sorridere più spesso.
Stai comoda? Avrei voglia di abbracciarti, non lo faccio dal giorno in cui misero tra le mie pagine una stella alpina.
Ricordo che quando mi chiusero la tenni stretta a me per diverse notti, fino a che la sua impronta e il suo profumo non mi rimasero conficcati tra le parole... e mi restò di lei solo quello... dopo che la vidi scivolare in terra e finire calpestata dal piede di un bambino distratto che ... [segue »]
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