Il Divano Rosso
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...mi aveva preso dalla libreria e posato su un tappeto, insieme ad altri, a fargli da sgabello per arrivare al barattolo di cioccolatini posto in alto allo scaffale.
Accadde tutto così in fretta che non ebbi il tempo di salutarla.
Sei fragile come lei... posso toccarti? Lo faccio... ma non svanire.
Sei liscia.
La cosa più bella che hai... è la tua copertina... Guarda... è ancora lucida, i colori vivi, la pellicola trasparente... e la scritta, in porporina d'oro, ancora conserva la sua preziosità. Chi ti ha comprato deve averti pagato molto... ma non ti ha mai sfogliata per capire che il tuo vero valore era dentro... non ti ha mai letta, come avrebbe potuto comprenderti?
No, non fare così ora... non è il momento... le tue pagine sono solo logorate dal tempo ma ancora leggibili... e riesci ancora a sfogliarti bene, sai?
Lo fai con dolcezza, con eleganza, con dignità. Sei un libro aperto, in mano a me, che posso leggerti... Vorrei essere vento per chiudermi tra le tue pagine, invece sono libro anch'io... e di pagine... ne ho anche più di te, ad appesantirmi... e la mia copertina ha i colori seppia e giallo di troppi autunni passati... che sembrano ... [segue »]
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