Romanzo


Scritto da: reyra93
in Racconti (Romanzo)
Jon colse il lampeggiare dell'acciaio, si voltò in quella direzione.
"Niente lame!" Urlò. "Wick, quel pugnale mettilo"
via, avrebbe voluto dire. Wick Whittlestick gli assestò un fendente alla gola, e l'ultima parola si tramutò in un grugnito.
Jon scartò di lato. Quanto bastava per essere preso... [continua a leggere »]
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    Scritto da: reyra93
    in Racconti (Romanzo)
    Dall'erba arrivò un lieve tintinnare argentino. "Le campanelle" pensò Dany, sorridendo; ricordò il Khal Drogo, il suo sole-e-stelle, e le campanelle che le aveva messo nella treccia. "Quando il sole sorgerà a occidente e tramonterà a oriente, quando i mari si seccheranno e le montagne voleranno... [continua a leggere »]
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      Scritto da: Libripassion
      in Racconti (Romanzo)
      E così alla fine tutti tornano perché riemerge la nostalgia dell'inizio. Tornano quando non ce n'è più bisogno, quando il sole di mezzogiorno ha ormai asciugato l'acqua sulla sabbia del mare, al tramonto. Quando il vento, anziché bussare lieve, spacca i vetri, la notte. Quando è inesorabilmente... [continua a leggere »]
      Composto lunedì 26 novembre 2012
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        in Racconti (Romanzo)
        "Ora Mr Dick" disse mia zia, con la sua aria seria e con l'indice alzato, come prima "ti farò uin'altra domanda. Guarda questo bambino"
        "Il figlio di David?" Disse Mr Dick, con viso attento e perplesso.
        "Precisamente" rispose mia zia "che ne faresti ora?"
        "Che ne farei, del figlio di David... [continua a leggere »]
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          in Racconti (Romanzo)

          David Copperfield

          "Mr Dick" domandò mia zia "cosa ne devo fare di questo bambino?"
          Mr Dick riflettè, esitò s'illumino in viso e rispose:
          "Gli faccia prendere subito le misure per un vestito"
          "Mr Dick" esclamò mia zia, rionfante "dammi la mano perché il tuo buonsenso è inestimabile" [continua a leggere »]
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            in Racconti (Romanzo)
            Egli sfidava mia zia con tanta furia che non riusciva a tenersi ritto e abbaiava tutto di traverso. Più mia zia lo guardava e più lui rimbottava; questo perché negli ultimi tempi, mia zia si era messa gli occhiali e Jip, per ragioni imperscrutabili, considerava gli occhiali un affronto personale. [continua a leggere »]
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              Scritto da: Simone Pugliesi
              in Racconti (Romanzo)

              Il poeta distratto

              Faceva caldo quel giorno, era il 29 luglio 2004, e il sole brillava su Roma. Erano le nove di mattina, ed io ero con un amico in bici nei pressi della zona. Durante una pedalata sentì una fitta alla pancia, è mi squillò il cellulare. Sentivo una sensazione strana in corpo, mi guardaì il mio... [continua a leggere »]
              Composto martedì 16 ottobre 2012
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