Scritto da: Stefania Meneghella

Alba


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Glicera dondolava nei suoi pensieri, candidi e vivi pensieri. Dondolava nei ricordi e nelle mille emozioni di un cuore ricomposto, dondolava nel destino, eterno e fitto destino. Glicera dondolava sulla sua infanzia e l'adolescenza quasi al capolinea e viaggiava nei momenti più preziosi e in quelli malinconici. Le sue delicate mani serbavano una lettera, bianca e lattea, serbavano vita. Quel bianco foglio era macchiato di ogni sentimento, ogni sensazione e ogni farfalla persa... macchiato di ogni pezzo di cuore e ogni movimento dell'anima. I suoi occhi puntarono ogni parola che, delicatamente, colmava il foglio più puro. La vita era diversa quando, con dolcezza, tutto era cambiato... perché Glicera si sentiva bene, e sapeva che i suoi interrogativi avevano finalmente trovato una risposta. E non aveva mai ascoltato i consigli della sua cara amica, in passato. Le aveva sempre detto: lotta per ciò che ami ma Glicera, impaurita, mai le aveva dato ascolto. A volte voleva scappare da quel mondo per risolvere ogni problema, a volte voleva risolverli davvero ma a volte aveva paura, e le mancava il coraggio. O forse non le era mai mancato. Ma Glicera temeva di non dover più riacquistare la felicità, temeva di perdere un momento ... [segue »]
Composto giovedì 2 febbraio 2012

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