L'ombra del vento
Presi l'accendino e gli illuminai il viso, obbligandolo a guardarmi. I suoi occhi fissavano il vuoto e l'odio gli scorreva nelle vene come un veleno. Mi odiava perché lo avevo ingannato. Odiava Miquel, che gli aveva fatto dono di un'esistenza dolorosa come una ferita aperta. Ma odiava soprattutto l'uomo che riteneva colpevole di quella catastrofe, di quella scia di morte e di dolore: se stesso. Odiava i libri a cui aveva dedicato la vita e che nessuno leggeva. Odiava la propria esistenza, fatta di inganni e di menzogne. Odiava ogni secondo, ogni respiro sottratto alla morte.
Composto sabato 29 settembre 2012
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