Con Dio ci ho parlato poche volte. Ammetto di avergli sempre chiesto qualcosa. Ma che si tratti di una spiegazione o di una grazia, non so mai che tono usare, in che veste immaginarlo. Alla fine di ogni discorso, mi sento sempre un po' ridicola, come una che parla da sola. Il giorno in cui sono andata a ritirare le analisi delle beta, però, ci ho parlato a lungo, e ricordo di avergli detto: "va bene, se anche questa volta scopro di non essere incinta, giuro che non impreco e mi metto l'anima in pace. Potrei anche convincere pietro a fare domanda per un'adozione. È questo che vuoi? O vuoi che prenda seriamente in considerazione l'idea che sia la scienza, e non la vita, a scegliere per me? Su questo, lo sai, ho sempre avuto le mie idee. Ma sono stanca di sentirmi ripetere da pietro che sarebbe disposto a portarmi anche all'estero, piuttosto che vedermi costantemente delusa. Il fatto è che io questo figlio lo voglio. Chiamalo pure istinto, l'hai inventato tu. Ho voglia di amare qualcuno che quando lo guardo penso: l'ho creato io. Ho voglia di sentirmi un po' come te"
Composto lunedì 22 luglio 2013
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