Gettai i miei occhi nei suoi col fare di un pazzo. Cercavo qualcosa che mi aiutasse a capire perché l'unica persona di cui mi fossi mai fidata mi stesse tradendo. Non trovai niente. Il mio animo cade nel baratro senza far rumore come una monetina in un barile d'olio.
Il romanzo Stropicciato è il foglio su cui la scrittrice non riesce più ad esprimersi, vuoto è tutto intorno, una società superficiale ed apatica, un'amore che non è più tale, una vita senza futuro, priva della più misera elemosina di gioia. Poi, un giorno, tutto cambia, la scrittrice incontra un uomo che più che un essere umano diviene un simbolo, una scusa, un'obbiettivo, un'appiglio per tornare a respirare a pieni polmoni il proprio destino. E poco importa se quest'uomo non sa chi lei sia, non la conosca, non la consideri, perché quando pensa a lui tutto il bianco e il vuoto spariscono come pulviscolo al primo alito di vento. Un'amore platonico insomma, forse non corrisposto ma senz'altro vivo. Un romanzo di crisi e di rinascita che racconta la realtà più comune attraverso la fantasia interiore della protagonista.
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