Matematica, natura, emozioni
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...dalla mètis incipiente.
Ulisse uccide il ciclope, i Titani reggono l'universo.
Io uccido il sonno, la tenebra, l'anima scura, la triste emozione. Sono il gigante che regge la sua stessa vita e la relazione tra le cose.
Ricerco l'accordo tra le misure degli eventi, dei sentimenti più reconditi, malcelati grazie ad una ricorsiva tendenza a ripetere rapporti proporzionali privilegiati, sequenze numeriche, sezioni auree. Ricerco il mio rapporto Phi tra mente e corpo, nell'intercapedine tra vene ed arterie, silenzio e grido.
- "Maschio e femmina li creò" [...] -
Venere, nudità perfetta sulla superficie del corpo d'un rapporto aureo ed armonico, promessa sposa dell'Uomo vitruviano, genio di proporzione.
Taglio all'equatore il mondo e ritrovo anch'io la mia metà esatta.
Il mio occhio si perde tra geometrie naturali ed abachi di quantità variabili di respiro estasiato.
(Tentativo "rudimentale" di spiegazione del rapporto tra universo, scienza e religione attraverso la Successione matematica di Fibonacci, in relazione al sentire di un'interiorità tesa ad eludere l'inquietudine ed a dirigersi verso una sensazione di pace reperita grazie al dialogo con la natura e l'arte ed ai rapporti armonici delle stesse).
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