Percorrere il cammino della sperimentazione può essere rischioso, può portare all'innovazione autentica come pure ricondurre al punto di partenza. È un rischio che tuttavia l'umanità ed ogni singolo individuo devono accettare se non vogliono finire come la rana bollita. Si tratta di una scelta obbligata. Ci si può illudere di potersi muovere sempre all'interno degli stessi schemi e viaggiare lungo gli stessi binari, assaporando i momentanei successi e magari godendo dei privilegi assicurati dalla casta di appartenenza. Ragionando egoisticamente si può farla franca anche per molto tempo, ma è la collettività a soffrirne. La società, per non ripiegarsi su se stessa, ha bisogno di innovazione e di rimozione dei privilegi di casta. Nella rinuncia all'applicazione di questi basilari principi di civiltà risiede una delle principali ragioni per le quali l'Italia nel tempo è andata via via impoverendosi, economicamente e culturalmente, anche in relazione agli altri paesi europei, che al pari di noi hanno dovuto affrontare la crisi internazionale ma che, diversamente da noi, nel momento di difficoltà hanno saputo unire le forze, anziché attardarsi in sterili lotte intestine, e ripartire nel segno dell'innovazione e dell'ottimismo.

Gianluca Cristadoro

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