Orientamento "religioso", l'infinito.

"Noi siamo infinite vite, perché viviamo per sopravvivere, e ci sono infinite possibilità/combinazioni, così che probabilmente vivremo diverse vite, e di sicuro un presente vario, non di certo infinite vite presenti." "Sei come sei grazie a come sei stato in passato, la" legge "è l'esperienza passata, e sei grazie ad essa. La domanda è: se si ammette che il passato e il presente sono intersecati necessariamente, si può ammettere che c'è un'(intera) esistenza presente perché c'è stata un'(altra)esistenza passata!?" L'insieme degli archi vitali di una persona, l'insieme degli insiemi, cioè la totalità, deve essere infinito, perché se fosse vero il contrario, la vita odierna sarebbe impossibile, dato che il susseguirsi è continuo, ciclico (come, in diversi casi, è dimostrabile empiricamente); in genere non ammette discontinuità, bensì passaggi da uno stato (tesi) all'altro (antitesi). Sempre secondo questa teoria "possibilista": l'alternanza tra stati differenti è determinata dalla eterogeneità, che è un requisito indispensabile della vita. Se consideriamo i due momenti (passaggi) determinanti dell'esistenza, cioè la nascita e la morte di un individuo, che sono i "confini" della vita, si potrebbe presumere che oltre tali limiti ci sia l'antitesi dell'esistenza, cioè la non - esistenza, che sarebbe una condizione intercorrente (una fase ... [segue »]