Come ho rimarcato più volte non sono disponibile, e con me tanti altri compagni, ad uscire dal socialismo europeo e a rinunciare ai principi che abbiamo affermato in questa difficile battaglia congressuale. È chiaro ed evidente come riportato dai più importanti organi di informazione che da sabato i Ds sono sciolti e la fase costituente è largamente predeterminata. Questo mio dissenso non è compatibile con la mia partecipazione alla "fase costituente". Di consenguenza non parteciperò al Comitato promotore per il Pd votato dal nostro Congresso che avvia la nascita del nuovo partito. È una decisione per me sofferta e difficile. Ma coerente con ciò che penso e sento. Non penso che tutti i riformisti italiani stiano nel Pd. Credo nella necessità storica della presenza, oggi e domani, in Italia di una autonoma forza democratica e socialista, laica, riformista e parte integrante del Partito del Socialismo Europeo.
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