...in realtà ti fai bastare un pranzo perché l'amica dell'amica ha detto che fa male mangiare troppo; poi siamo arrivati sempre più prepotentemente a servizi sui gatti che neanche l'Enpa ne ha mai visti così tanti, il felino che odiavamo tanto da quando ci sono i social è diventato il principe della casa... anche se a noi di vederlo quando non sapete come occupare il vostro tempo, spesso direi, non c'interessa; tutto questo passando, arrivando e purtroppo non smettendo, al mix di mamme incinte più fiere dei mi piace di sconosciuti che della privacy che merita il neo-nascituro, al quale sarà dura chiedere rispetto una volta che avrà a che fare con il mondo, social e non.
Stiamo documentando le nostre vite nei momenti che un tempo erano i più intimi.
Passiamo il tempo a condividere foto e persone come fossero figurine.
E la verità è che usiamo tutto questo per non sentirci inferiori al sistema, perché un like fa figo, un post a me sì e a lui no mi rende migliore. Poi però non prendiamo sonno perché la vita è un'altra, schiacciamo tasti come fossimo pagati per farlo, e ci vergogniamo di parlare e dire quello che si pensa quando è il punto di partenza per ogni rapporto sociale.
Questo è il mondo che sta avanzando all'indietro.