In passerella senza i piaceri della carne
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...me ne voglia l'osso, splendido telaio, ma dovrebbe lavorare il più possibile dietro le quinte. A me intristiscono anche le rotule troppo evidenti, figuriamoci un'anca o una costola. Se avessero ancora orecchie, le signorine che arrivano a sentire una mela come un invasore e tutti i loro stilisti di riferimento, saprebbero che un corpo che si muove disinvolto è già sexy, oltre tutte le forme e dimensioni possibili. Che sfilare dovrebbe essere esperienza ludica, ammiccante e rovocatrice, e non il trasportare con passo registrato un indumento taglia mini, ruolo adatto ad una gruccia, detta anche e non per niente stampella. Oppure ometto. Le passerelle sono brevi e di passaggio, e non meritano investimenti in natura. E poi (lo dico e mi aspetto le frecce avvelenate), l'eleganza è frigida. Non dico inutile, l'effimero è fondamentale, ma frigida, sicuramente.
Nessuno può essere manichino, un corpo non è fatto per essere guardato. Ma usato, dal possessore, o toccato, da un altro. Le modelle che si spengono dell'anoressia mi inquietano alla pari di un bombardamento su civili definito un errore. Mi danno lo stesso strozzamento di viscere. Quasi un pianto.
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