Presentazione (a cura dell'autore)
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...specie non è che mi ci accosti tanto agevolmente, anche alla luce di quel breve, vero, seppur lapidario, monito latino.
Vi accorgerete anche che molto di ciò che vi dico è accompagnato sovente dal mio sentimento del nulla, che si colloca fra l'ansia psicogena (per la quale non è che sia riuscito a trovare rimedi efficaci) e la percezione della non verificabile, però reale, inanità di tante "costruzioni" che stanno in piedi unicamente perché il giroscopio di quello che chiamiamo vita non scende al disotto della velocità minima critica.
Se si vuole, quindi, un'opera, una realizzazione - come la vita di per sé - può ottimisticamente apparirci piena come un bicchiere utilmente riempito per una buona metà, o se si preferisce come un bicchiere in cui si noti una mancanza, ma limitata, questa, ad una sola metà.
Peraltro, si può vedere anche per il relativo diretto negativo, ossia come un bicchiere mezzo vuoto, od anche riempito; ma in modo insufficiente: soltanto a metà.
Del resto i pessimisti propendono a rimarcare la particolarità che i gigli appartengono alla famiglia delle cipolle, mentre gli ottimisti tendono a farci presente che le cipolle fanno parte della famiglia dei gigli (Gigliacee, Lilium). Può sembrare piuttosto bizzarro, ma anche in questo caso hanno ragione tutt'e due.
E ora che ho gingillato perfino troppo con questo fatidico bicchiere, tanto da vedermelo quasi qui davanti, immaginiamoci che il contenuto usato, il liquor ministrandi, consista di ottimo vino: che ci rimettiamo?, e non ci costa nulla nemmeno a immaginarcelo pieno pieno.
Perciò...
- Salute!
Composto mercoledì 13 novembre 1996
dal libro "Un bicchiere mezzo vuoto" di Tommaso Mazzoni
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