L'Ombra della Luna
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...sentì un pauroso risucchio. Leonardo boccheggiava, impacciato dal vestito di fango tentava di mettersi in piedi ma le palpebre erano serrate e al buio vacillava, non trovava l'equilibrio... Un... due... tre... calma! Si concentrava e riprendeva fiato, poggiava chirurgicamente le dita sulle palpebre per scucirle. Nessun risultato ma ritrovò il suo fiato. - Merda! - gridava - merda! La voce gli ritornò in mente, cominciò a sgrullarsi come un cane, il fango scivolava dagli occhi e finalmente vide la luce, una luce calda, era estate. Leonardo affogava con gli occhi in un mare di lenzuolini, vi lievitava. I lenzuoli erano pagine bianche in confezioni di lino per culla, splendenti di luce di innocente colore giallo-oro.
- Leonardooo! Il suo nome era stato prodotto come un suono di cristallo sul gradino più alto della scala di luce, Leonardo era avvolto dalla musica e dallo sguardo di Maria. Maria Maddalena traspariva flessuosa e variopinta da un soffice tulle mentre Leonardo lievitava sulla scala di luce. Giunto sul gradino più alto l'abbracciò, la strinse forte. Si spensero le stelle negli occhi di Maria. Leonardo ricominciò a urlare: - Merda! - Merda, merda! - e gli tornò in mente l'ombra del buco nero prodotto ... [segue »]
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