Scritto da: Roberto Di Nardo

Sette per sette


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...gli altri fratelli nani rientrassero in casa, qualunque cosa stesse succedendo la fuori.
...

Fu così che, quella sconosciuta giovinetta, venne presa in casa dei sette fratelli nani.

La misero su due letti uniti, le curarono i tagli, lenirono i lividi, le riassestarono i vestiti, con cura e delicatezza, pian piano, tutti, la ammirarono un po' inebetiti, per quella bellezza candida, come fosse neve.

Restarono a guardarla anche dopo che la ragazza, stremata, aveva preso sonno, e cominciava a russare perfino! (Povera).

"Alla faccia che vocina!" disse d'un botto Temazzolo.

"Beh, andiamo a dormire anche noi" aggiunse Arobbolo, ma Temazzolo non era d'accordo, non del tutto.

"Forse non capite, o non mi ascoltate quando parlo... questa pulzella (ronf... si udì proprio in quel momento), scappava! Da che, da chi? Bisogna montare la guardia".

Soermejolo prese la sua spada corta e destreggiandosi, proferì solennemente "che venghino pure, li infilzerò uno a uno!"

"Il solito spaccone" ribattè Temazzolo, mentre non notato Rosicolo tentava goffamente di imitare il fratello nel maneggiare la spada.

Catlang!

Tutti si girarono verso Rosicolo... che divenne paonazzo,

sronf...

Nessuno disse niente, si guardarono negli occhi, ancora con le mani sulle loro armi, poi lo sguardo di Temazzolo si levò in ... [segue »]

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