La classe è stata trovata in possesso di due armi (spara-pallini di plastica) che vengono sequestrate. In più fa esplodere dei petardi. L'insegnante si allontana per salvaguardare la propria incolumità. Viene chiamato il vicepreside prof. L.
L'alunno B. D. partecipando ad una strana competizione tra compagni, sbatte continuamente la testa contro il muro nel tentativo di fermare con la fronte una monetina lasciata cadere radente il muro stesso dai compagni. Il rimbombo continuo provocato impedisce alle aule vicine il regolare svolgimento delle lezioni.
La classe ha scambiato l'aula per un circolo di scommesse clandestine dove si gioca a carte e si svolgono attività di dibattito sportivo come nella trasmissione "il processo di biscardi", mentre si litiga liberamente e si eseguono i conteggi del fantacalcio. Invito la classe a mantenere un comportamento decoroso e mi viene chiesto di unirmi a loro in queste attività extra-scolastiche. Faccio presente che questo comportamento avviene sempre nelle mie ore del lunedì e del sabato.
L'alunno C. lancia dalla finestra del laboratorio di fisica, situato al secondo piano dell'istituto, un assorbente con le ali urlando ai compagni incuriositi "Vola colomba bianca vola".
Nonostante i miei ripetuti richiami all'ordine e alla serietà, l'alunno R. M. alla mia domanda su chi avesse ucciso Giulio Cesare risponde con arroganza di non essere stato lui. Aspetto provvedimenti.
L'alunno Biagio T. continua a rubare gli occhiali ed a percuotere l'alunno Giovanni L. Al mio richiamo T. spiega la sua azione dicendo che percuote il compagno con educazione in quanto prima di agire gli toglie gli occhiali.
Facendo l'appello e notando l'assenza dell'alunno X, mi viene detto dall'alunno Y di non preoccuparmi. Quest'ultimo estrae il portafoglio, lo apre e simulando di parlare ad una terza persona urla: "Scotty, teletrasporto!". Con fragorosi effetti sonori fatti con la bocca, l'alunno X fuoriesce dall'armadio.