Scritta da: Mattia G.
L'alunno M. G. e alcuni suoi complici, durante l'ora di algebra si alzano e cantano in coro il ritornello di una pubblicità di cereali (credo si chiamino Miel Pops) incitando gli altri studenti ad unirsi al coro.
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L'alunno M. G. e alcuni suoi complici, durante l'ora di algebra si alzano e cantano in coro il ritornello di una pubblicità di cereali (credo si chiamino Miel Pops) incitando gli altri studenti ad unirsi al coro.
Lo studente M. G. imita un noto comico della televisione. Trascrivo le testuali parole: "buongiorno prof, non voglio farla arrabbiare oggi, senno le sale la pressione e poi muore." Sconvolta, vado a chiamare la preside, ma lui cerca di trattenermi strattonandomi per un braccio e gridando "Adrianaaa!" Chiedo l'intervento dello psicologo scolastico.
All'entrata della vicepreside in classe, l'alunno M. G. grida più volte ai compagni "forza, cavalieri, massacrate quel mostro!". La vicepreside indignata lo minaccia di far chiamare i suoi genitori, e lui per tutta risposta finge di combattere contro il "mostro" usando come scudo il registro e come spada una forbice, che secondo lui sarebbe invincibile poiché intinta nel sangue di drago. Chiedo l'intervento del consiglio di classe e l'allontanamento dell'alunno per giorni 2 dall'istituto.
L'alunno M. G. viene a scuola con le ciabatte ai piedi. Me ne accorgo solo quando lo vedo mentre estrae dal proprio zaino un cuscinetto gonfiabile, lo appoggia sul banco e finge di dormire, russando rumorosamente. Quando viene ripreso, dice che viene a scuola tutti i giorni svegliandosi alle sei, e che quindi ha diritto a delle ore di vacanza retribuite.
L'alunno M. G. porta un cane randagio in classe dicendo che era senza un padrone. Quando gli faccio la richiesta esplicita di cacciarlo fuori dalla classe, lui lo porta in bagno e lo chiude nel locale, dicendo di aspettarlo fino alla fine della lezione. Sono venuta in seguito a sapere che il cane è entrato davvero a far parte della famiglia di M. G. su concessione dei genitori.
L'alunno M. G. porta in classe un bonsai e comincia ad innaffiarlo e potarlo accuratamente. Al mio richiamo risponde che anche le piante sono esseri viventi e hanno bisogno di cure. Per questa volta chiudo un occhio sconfitta, ma quando estrae l'ipod e gli dico "che sta facendo" mi dice che se si fa ascoltare della musica classica ad una pianta cresce meglio. Ho scoperto poi che quella che definiva "musica classica" non era altro che un volgare brano di un rapper.
L'alunno M. G. viene sorpreso nello spogliatoio femminile della palestra. Si giustifica dicendo di essere in missione segreta per conto di non so quale regina e invitandomi al silenzio in cambio della libertà del mio gatto. Premetto che non ho un gatto. Dopo un consulto con gli altri docenti, ci siamo limitati solo a richiamarlo con una nota per la fantasia con la quale ha inventato la scusa.
L'alunno A. M. si finge un cane e si sente autorizzato a mordere la mano della sottoscritta perché contrario al rimprovero e di conseguenza alla nota.
Chiedo l'intervento dello psicologo della scuola e una sospensione di giorni 5 seguita da un accompagnamento dal padre.
L'alunno P. prende senza permesso la merenda di B.
Allorché l'alunno B. si sente in diritto di prendere lo zaino e l'astuccio e li lancia fuori dalla finestra.
Di Paolo e Berti giocano a carte durante la lezione, e per questo, vengono allontanati dalla classe.
Di Paolo e Berti non vogliono tornare in classe perché sostengono di voler finire la partita!