Grazie Giosc... Anch'io credo negli angeli e li amo... ma ho scoperto che è bene amarli ... da lontano!
A te auguro di non perdere mai il tuo angelo e di gioire con lui a lungo... molto a lungo! :-D
Grazie, Giosc.
Una delle parole più brutte del vocabolario è la parola "traditore". Colui che tradisce è spregevole e vile e tanto più grave e doloroso è il tradimento di colui che tanto ami.
Per questo preferisco essere l'oggetto di tradimento, pur con tutto il dolore che questo comporta, piuttosto che esserne l'agente.
Notevole.
Gaetano proprio originale no, non direi.
A me sembra di sentire un'eco di Shakesperare: "la vita non è che la recita di un attore sul teatro". O, ancora più forte, vi risuona il grido del pessimista biblico, il Qoelet: "Vanità delle vanità, la vita è solo un soffio..."
Si, a volte bisogna avere il coraggio e la serenità di tagliar via quello che ci fa (inultilmente) soffrire.
Si può (e si deve) dare sè stessi a chi lo merita. Ma donarsi a chi non sa che farsene di sì grande dono è un (masochistico) macerarsi nel dolore. Vuol dire dare all'altro il diritto di calpestarci.
No, grazie.
E allora... Adieu! :-D
Concordi: con i cuori (nel senso di sentire) insieme.
Così simili, eppure così diversi...
Si, l'amore totale, scava profonde ferite inguaribili e l'anima resta, ferita, nuda, spoglia... Ma sempre viva.
E grazie anche a te, Odiosa che in realtà sei graziosa... :-D
Colui che semina dolore non conosce affatto il valore dell'amore puro, gratuito, donato.
Ma è lui il vero "perdente"...
A te auguro di non perdere mai il tuo angelo e di gioire con lui a lungo... molto a lungo! :-D
Una delle parole più brutte del vocabolario è la parola "traditore". Colui che tradisce è spregevole e vile e tanto più grave e doloroso è il tradimento di colui che tanto ami.
Per questo preferisco essere l'oggetto di tradimento, pur con tutto il dolore che questo comporta, piuttosto che esserne l'agente.
Gaetano proprio originale no, non direi.
A me sembra di sentire un'eco di Shakesperare: "la vita non è che la recita di un attore sul teatro". O, ancora più forte, vi risuona il grido del pessimista biblico, il Qoelet: "Vanità delle vanità, la vita è solo un soffio..."
Si, a volte bisogna avere il coraggio e la serenità di tagliar via quello che ci fa (inultilmente) soffrire.
Si può (e si deve) dare sè stessi a chi lo merita. Ma donarsi a chi non sa che farsene di sì grande dono è un (masochistico) macerarsi nel dolore. Vuol dire dare all'altro il diritto di calpestarci.
No, grazie.
E allora... Adieu! :-D