Donatella, una nota curiosa: al contrario, quando si dice che l'amore è cieco, l'aggettivo calza a pennello! Altrimenti perchè, talvolta, ci andiamo ad innamorare proprio della persona meno adatta a noi?? :-)
Poeta è colui che ama comunicare.
Come un musucista, un pittore, uno scultore, un fotografo, un regista...
La comunicazione è una forma d'arte.
Chi comunica, può solo comunicare di sè, della sua interiorità, del suo vissuto. Altrimenti è solo un attore che recita sè stesso (anche se il grande Skakespeare paragona la vita stessa a una recita: “Life's but a walking shadow, a poor player, That struts and frets his hour upon the stage”).
Il poeta, poi, come il paroliere di stupende canzoni, svela il proprio sentire. Perché lo fa? Narcisimo o ansia di rivelarsi, prima di tutto a sé stesso? Ognuno ha la sua risposta.
Ecco l’ampio bagaglio del poeta: emozioni, senzazioni, turbamenti, sentimenti, contorcimenti e , sopra-ttutto, l'amore.
L'amore donato, l'amore ricevuto, l'amore rubato, l'amore respinto, l'amore infelice, l'amore pieno, l'amore condiviso, l'amore gioioso.
Perchè lo scopo della vita è amare.
Amare un patner, amare un figilio, amare un amico, amare un mendicante. Amare un bambino, amare una nonna, amare un poeta. Amare un cane, amare il mare, amare una giornata di sole o una notte stellata.
In genere, un poeta che parla d'amore, racchiude in pochi versi TUTTO il suo mondo, tutto il suo amore, andando ben oltre ai sentimenti che esprime, sublimando la stessa persona alla quale dedica i suoi versi. Così , se parla dell'amico, racchiude in quel sentimento anche l'amore per l'amante o per il figlio, o per la vita o per l'amore....
Caro Paul, questa è la mia riflessione.
E la mia risposta (un tantino seriosa, lo so) al tuo splendido quesito.
Grazie, perchè mi hai dato l'occasione di riflettere su qualcosa su cui non avevo riflettutto.
13 anni e 8 mesi fa
Risposte successive (al momento 7) di altri utenti.
In fondo, scrivere non è che l'arte del comunicare....
Nella fatica me ne ero (momentaneamente) dimenticata...
Grazie per avermelo ricordato.
Già che ci sono, Giogio, vorrei dirti una cosa: **** per tutti i tuoi commenti.
Sei una persona che sa ascoltare... una vera rarità...
Come un musucista, un pittore, uno scultore, un fotografo, un regista...
La comunicazione è una forma d'arte.
Chi comunica, può solo comunicare di sè, della sua interiorità, del suo vissuto. Altrimenti è solo un attore che recita sè stesso (anche se il grande Skakespeare paragona la vita stessa a una recita: “Life's but a walking shadow, a poor player, That struts and frets his hour upon the stage”).
Il poeta, poi, come il paroliere di stupende canzoni, svela il proprio sentire. Perché lo fa? Narcisimo o ansia di rivelarsi, prima di tutto a sé stesso? Ognuno ha la sua risposta.
Ecco l’ampio bagaglio del poeta: emozioni, senzazioni, turbamenti, sentimenti, contorcimenti e , sopra-ttutto, l'amore.
L'amore donato, l'amore ricevuto, l'amore rubato, l'amore respinto, l'amore infelice, l'amore pieno, l'amore condiviso, l'amore gioioso.
Perchè lo scopo della vita è amare.
Amare un patner, amare un figilio, amare un amico, amare un mendicante. Amare un bambino, amare una nonna, amare un poeta. Amare un cane, amare il mare, amare una giornata di sole o una notte stellata.
In genere, un poeta che parla d'amore, racchiude in pochi versi TUTTO il suo mondo, tutto il suo amore, andando ben oltre ai sentimenti che esprime, sublimando la stessa persona alla quale dedica i suoi versi. Così , se parla dell'amico, racchiude in quel sentimento anche l'amore per l'amante o per il figlio, o per la vita o per l'amore....
Caro Paul, questa è la mia riflessione.
E la mia risposta (un tantino seriosa, lo so) al tuo splendido quesito.
Grazie, perchè mi hai dato l'occasione di riflettere su qualcosa su cui non avevo riflettutto.