Ognuno di noi ha un credo proprio, ma ciò che più conta è il potenziale che abbiamo nei cuori. Quale ? Il rispetto per stessi e per gli altri. Così facendo cresciamo e più cresciamo arricchiamo la nostra coscienza e la nostra anima.
13 anni e 2 mesi fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
Vincenzo, vincenzo...sono molte le parole che odi è vero, ma in tutti questi anni con la tua conoscenza non riesci a bandire la parola odio,adirittura odio vero e proprio. Certo che vivere male per ben 56 anni devi essere molto stanco....Secondo il mio parere non è questione di C..o.Prendi me, ho ancora molto da imparare, ma ho avuto un buon mentore. Poi un bel dì me ne andai , portandomi via però le cose migliori.
Ciao:)
13 anni e 2 mesi fa
Risposte successive (al momento 8) di altri utenti.
I ricordi del passato sono le nostre radici,l'importante ..e non creare dipendenza da essi,ma comprendere ciò che abbiamo vissuto. Poichè la nostra vita è eterna, bisogna vivere bene il presente per costruire un futuro migliore.
Lottare per cambiare,per trasformare situazioni dolorose e negative e trasformarle in beneficio, per se stessi e perchè no anche per gli altri.Combattere una lotta dove non ci sono perdenti ma anime vittoriose .
La felicità sta negli scambi tra civiltà,come fonte di valore,la felicità sta nel dialogo,la felicità è creazione di una cultura di pace attraverso l'educazione. La mancanza di un dialogo non unisci i cuori degli essere umani e allora sprofondi nell'oscurità.Certo un sorriso è piacevole a vedersi ma se non mettiamo azioni che felicità è?
13 anni e 3 mesi fa
Risposte successive (al momento 3) di altri utenti.
Infatti dipende da più punti di vista...La vita va vissuta con tutte le sue crepe,sta a noi colmarle o lasciarle che diventino dei baratri.Sono sfide che ci fanno crescere,riflettono il nostro vissuto.Per me il bicchiere è sempre pieno e tutto ciò che è stagnante deve emergere se si vuole brindare alla vita.
13 anni e 3 mesi fa
Risposte successive (al momento 10) di altri utenti.
Ciao:)
ciao Antonella