Gentilissimo Andrea,
ti ringrazio per la tua precisazione che però, pur essendo chiara e cortese, precisa e puntuale, non riesce a farmi cambiare idea.
La pecetta removibile che è stata apposta sulla frase tu puoi anche chiamarla “rispetto per le idee altrui” ma proprio per lo stesso “rispetto” che tanto generosamente elargisci ti prego di lasciare libero me di continuare a chiamarla “censura”.
Infatti, seguendo lo stesso principio ispiratore che tu esponi, sarebbe opportuno porre foglie di fico sui Bronzi di Riace, sul David di Donatello, sugli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina e, più in generale, su un numero enorme di opere artistiche universalmente riconosciute Patrimonio dell’Umanità! Te la senti di cominciare tu? Io no.
Certo, qualche stupido bigotto può scandalizzarsi se legge, in una frase di un indiscusso e stimato autore, il nome scientifico di un organo del corpo umano ma mi chiedo se tali individui pretenderanno lo stesso stupido “rispetto” anche il giorno cui in avessero necessità di cure mediche proprio là, sotto la foglia di fico.
Permettimi inoltre di farti notare che, sin dagli albori della civiltà, gli straordinari progressi compiuti dal genere umano mai hanno beneficiato del bigottismo strisciante che pervade taluni pseudo-moralisti i quali, al massimo, sono esperti solo nel coltivare ipocrisie nel banale orticello della quotidianità. E mai il progresso morale, spirituale e scientifico si sono fermati di fronte alle foglie di fico perché, fortunatamente, una sola “mente aperta” è in grado di sviluppare più idee di quelle che un milione di “cervelli atrofizzati” possono produrre.
Fiducioso che le mie idee meritino lo stesso rispetto di chi non vuole leggere la citazione di Bufalino, ti ringrazio per l’ospitalità sin qui concessami.
Cordiali saluti.
14 anni e 7 mesi fa
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ti ringrazio per la tua precisazione che però, pur essendo chiara e cortese, precisa e puntuale, non riesce a farmi cambiare idea.
La pecetta removibile che è stata apposta sulla frase tu puoi anche chiamarla “rispetto per le idee altrui” ma proprio per lo stesso “rispetto” che tanto generosamente elargisci ti prego di lasciare libero me di continuare a chiamarla “censura”.
Infatti, seguendo lo stesso principio ispiratore che tu esponi, sarebbe opportuno porre foglie di fico sui Bronzi di Riace, sul David di Donatello, sugli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina e, più in generale, su un numero enorme di opere artistiche universalmente riconosciute Patrimonio dell’Umanità! Te la senti di cominciare tu? Io no.
Certo, qualche stupido bigotto può scandalizzarsi se legge, in una frase di un indiscusso e stimato autore, il nome scientifico di un organo del corpo umano ma mi chiedo se tali individui pretenderanno lo stesso stupido “rispetto” anche il giorno cui in avessero necessità di cure mediche proprio là, sotto la foglia di fico.
Permettimi inoltre di farti notare che, sin dagli albori della civiltà, gli straordinari progressi compiuti dal genere umano mai hanno beneficiato del bigottismo strisciante che pervade taluni pseudo-moralisti i quali, al massimo, sono esperti solo nel coltivare ipocrisie nel banale orticello della quotidianità. E mai il progresso morale, spirituale e scientifico si sono fermati di fronte alle foglie di fico perché, fortunatamente, una sola “mente aperta” è in grado di sviluppare più idee di quelle che un milione di “cervelli atrofizzati” possono produrre.
Fiducioso che le mie idee meritino lo stesso rispetto di chi non vuole leggere la citazione di Bufalino, ti ringrazio per l’ospitalità sin qui concessami.
Cordiali saluti.