Barbara Brussa

Belle quelle parole che hanno saputo attraversare tutti gli strati corporali, per giungere allo spirito! Solo le parole "piene" possono farlo.

L'unica cosa sulla quale mi permetto di dissentire, è il tuo commento 5), Paul. Non sempre si ha accanto ciò che si è meritato nella vita; per puro esempio esplicativo, vi sono donne che vengono costantemente riempite di botte da quelli che sono i loro "uomini". Vi sono bambini che hanno accanto genitori che li sfruttano, li maltrattano e/o li violentano. Credo davvero che a volte si meriti di più, rispetto a ciò che abbiamo accanto...

Un saluto, Paul.

Mi piace pensare che ora, Arianna, sta giocando tra i Prati Azzurri insieme ad Alexander... il mio nipotino che ha vuto il suo stesso tragico destino.
Un abbraccio, pieno di quella comprensione sincera, che può venire solo da chi ha provato il medesimo dolore. Altre parole, non ci sono.

Grazie, Katia, sei gentile.

Dal cuore al cuore... è proprio così Silvana.

Sono giunta alla conclusione che la differenza più grande sia questa: i credenti parlano sovente di "grande verità assoluta", i non credenti, invece, parlano di dubbi o di verità soggettive. E se non credi, significa che non sei stato baciato dal dono della fede (ma un Padre che si rispetti, non dovrebbe far doni in egual misura ad ognuno dei suoi figli?...); e se non credi, in te non può governare il bene; e se non credi... beh, potrei continuare ma sarebbe un monologo tanto sterile quanto inutile. Ognuno crede in ciò che sente dentro sé, questo dovrebbe essere l'unico "credo". Credo nel bene, e nella forza dell'amore... e credo che nessuno possa condannarmi per questo, non lo farebbe nemmeno Dio, qualora esistesse veramente. Il rispetto reciproco, a prescindere dai "credo", è qualcosa da rendere più tangibile e di valore...

Le esperienze e i ricordi, servono anche a farci evolvere e a raccogliere Conoscenza. Tutto è utile, anche se a volte preferiremmo cancellare certe pagine della nostra vita.
Bellissima frase, Anna!

Stupenda davvero!