Barbara Brussa

Ah, auguri anche da parte mia, allora :)

Già, purtroppo...
E quel mondo non peserà mai più solo 420 grammi... di colpo, diventerà di piombo.
Ho una figlia di quasi 6 anni, Giuseppe: penso che sarei capace di uccidere, malgrado la mia indole pacifica.
Un bacio.

Dall'alto del domani: è come toccare un cielo pieno di speranza, imbrattandosi le mani di azzurro per dipingere, con le stesse, il proprio futuro...
Ancora tanti auguri, Anna.

Che coincidenza: parlavo poco fa di bivi, e di quanto sia necessario aprire una di quelle due porte. La paura è cattiva consigliera, ma soprattutto blocca l'azione; io penso, però, che quando ci si trova nelle "tenebre", l'unico modo per uscirne sia il cambiamento. Rimanendo immobili nel buio, questo non può avvenire. Una di quelle due porte è sempre un po' più 'calda' dell'altra, ed è quella che io sceglierei... :-)

Tutto scorre, almeno così si dice... ma ci sono cose, che restano imbrigliate nell'anima, facendola sanguinare a lungo.
Brava Tindara, per aver dato voce a qualcosa che spesso rimane soffocato dalla disperazione e dalla "vergogna"...

Capita a tutti, prima o poi, di sentirsi così Mirco... e in certi momenti non c'è una sola parola al mondo, che possa farti sentire meglio. Non rimane altro da fare che accogliere la tristezza, o il dolore che sia, e metabolizzarlo. Pian piano diverrà sempre meno forte, e il sorriso vincerà. Cercare di eludere il dolore, la tristezza, rende gli stessi più potenti, e finiamo col soccombere ad essi... Questa almeno è la mia esperienza, a te auguro di tornare a sorridere col cuore, oltre che con le labbra.
Un abbraccio.