Barbara Brussa

Gli strumenti primari ci sono tutti: le ali, il fiore e il canto... 
ma è come una melodia interrotta sul nascere.
Il menestrello nero, stringe in pugno la polvere delle mancate promesse della vita, percorrendo un grigio sentiero di aridità. 
È la speranza ad accendere i colori: due ali viola per far volare la fantasia; sette petali rossi per ravvivare la passione e un canto argentato che è voce di Vita. Il passo è stanco e l'animo è sconsolato, ma il menestrello non si ferma, continua a cercare tutto ciò che dà un senso al cammino. Questo è quello che mi è arrivato, magari non collima con il tuo sentire ma credo che la cosa davvero bella sia riuscire a smuovere qualcosa nell'anima di chi legge... Tu ci sei riuscito, perciò dico: bella!, e grazie : ))

...ma prezioso, per chi saprà vederti.

Quando un (grande) sogno diventa realtà, si trasforma in favola... secondo me. La morte è la fine di tutto, la trasformazione di un qualcosa è sempre e comunque un nuovo inizio.

Mi piace il vento: quello gentile, che porta favole regalate e sogni da aprire; il vento che "spettina" la ragione, facendo sorridere il cuore. Nell'attesa del compimento ;)

Anche non scegliere, è comunque una scelta; pertanto, credo non sia possibile nemmeno non assumersi la responsabilità delle possibili conseguenze. Meglio il rimorso di una scelta che si rivelerà poi sbagliata, che il rimpianto del non fatto.

(Non so bene cosa ho scritto, vista l'ora, ma sono convinta che domani lo capirò! :))
Ciao, Paul!

Ciao Mastro :)
Grazie di cuore...

Concordo con Giorgio, ma a volte è dannatamente difficile muoversi nel buio da soli. Ci vuole qualcuno che sappia condurci per mano verso una luce rigeneratrice.
Come ti ho già detto, Anna, ho la certezza che tu non sia completamente sola.
Un abbraccio

Ciao Cherì :) bacione

Mille parole sussurrate in un gesto, e altre mille che, silenziose, s'infiltrano nell'anima... l'empatia è una cosa tanto rara quanto meravigliosa.
Ciao scricciolo, un super abbraccio