Hai perfettamente ragione, caro Giuseppe! Ormai la tendenza, purtroppo, è quella di considerare le "grammatiche", come un inutile ed ingombrante fardello, e chiunque si sente autorizzato ad utilizzare qualsivoglia linguaggio artistico a prescindere dai meccanismi tecnici dello stesso. Mi permetto di dissentire quando estendi l'analogia all'ascolto musicale, presupponendo la conoscenza della teoria come antecedente ineliminabile per la fruizione. La musica d'arte (io odio la definizione "musica classica"! definire Wagner un classico? Strawinsky?), da Beethoven a Messiaen, ha sempre avuto, come presupposto, quella di rivolgersi a tutta l'umanità, a prescindere dalle barriere che la conoscenza tecnica del linguaggio può frapporre. La conoscenza della tecnica compositiva, del contrappunto, la forma e l'evoluzione storica del linguaggio (più che la semplice conoscenza del pentagramma e della teoria) sono imprescindibili per chi crea e base per poter costruire, unite ai contenuti personali, strutture musicali che possano arrivare alla mente e al cuore di chiunque. Grazie per l'ospitalità.
12 anni e 8 mesi fa
Risposte successive (al momento 2) di altri utenti.
a ricamare incanti con lo sguardo; (B.B.)
Grazie Barbara, sei inestimabile...