Edoardo Grimoldi

Specialmente per un governo creativo.

Il "Crack" potrebbe anche essere il pugno di un ragazzao geloso che s'infrange sul tuo mento. No, decisamente fa male alla salute.

Caro Ignazio, mi spiace per l'afflizione che ti do. Invece io ti compatisco perché in un solo commento sei riuscito a sbagliare a scrivere il mio cognome e nell'usare il congiuntivo (oltre a un paio di imprecisioni). Oltre a ciò, sei riuscito a spacciare per mio uno di quegli inutili pareri che ho felicemente deciso - da molto tempo - di bandire dalla mia mentalità.
Se hai ripicche riguardo i contenuti della poesia, fai certamente bene ad averle. Invece, da parte mia, trovo molto interessante il miscuglio tra l'attualità e la sua disposizione in poetica. Questo - e solo questo - potresti rimproverarmi. Spero che ci siamo chiariti.

Anche la morte fa parte della Vita... E' giusto preferire le fauci della morte o la bava degli sciacalli, per la vita? Non so cosa avrebbe preferito Eluana, ma credo di indovinarlo.
Addio, povera ragazza.

Ancora tu?! Non rindondare.

Forse il silenzio è un grido perché non si può sentire altro se non lo stesso silenzio.

Bè, quando è arrabbiato è alterato.

Tanto nel libro - per quel che basta -, ma sopratutto nel cinema, operiamo la sospensione dell'incredulità. Abbandoniamo il nostro senso critico, e al limite misuriamo la pellicola a seconda della sua coerenza interna. Potremmo vivere con conoscenze del tipo "quando ci separiamo, allora arrivano i cattivi!"?

Sapevo di ricevere un obiezione del genere, Silvana. Ma devono esistere parametri formali per cui una cosa dev'essere giudicata. Non con il massimo del punteggio, ovviamente. Andrea, invece la tua metafora è errata: sarebbe come mangiare il piatto di un grande cuoco senza posate.