Concordo con te Giulio, forse è possibile per alcuni non odiare il proprio nemico ma non comprendo come sia possibile. Bisognerebbe però stabilire cosa s'intente per nemico. Odiare il vicino di casa perchè ti ruba il posteggio credo sia patologico, ma se portiamo l'esempio di ciò che successe nella seconda guerra mondiale è altra cosa. Se in nome di non si sa che , mi deportano e mi sterminano padre, madre, moglie, marito, figli e io sopravvivo , l'odio diventerà necessario per continuare a vivere altrimenti non ci sarebbe nessun'altra motivazione. In questo caso chi può perdonare il suo nemico? Freda direbbe Gesù, ma nessuno di noi è Lui,
e cercare di emularlo non sarebbe blasfemo?. L'amore per il prossimo e il perdono deve scaturire spontaneo dal profondo di noi, senza calcolare la quantità di bontà che c'è nel gesto altrimenti vorrebbe dire auto-glorificarsi e quindi cadrebbe anche il merito del gesto. Se perdonasse qualcuno che non conoscesse Dio o i suoi comandamenti , forse questo qualcuno potrebbe vantare la qualità autentica del suo sentimento, ma se il perdono è inconsciamente un gesto per compiacere Dio o a guadagnarsi il Paradiso, bhè allora ho forti dubbi sul valore di quel perdono.
11 anni e 4 mesi fa
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e cercare di emularlo non sarebbe blasfemo?. L'amore per il prossimo e il perdono deve scaturire spontaneo dal profondo di noi, senza calcolare la quantità di bontà che c'è nel gesto altrimenti vorrebbe dire auto-glorificarsi e quindi cadrebbe anche il merito del gesto. Se perdonasse qualcuno che non conoscesse Dio o i suoi comandamenti , forse questo qualcuno potrebbe vantare la qualità autentica del suo sentimento, ma se il perdono è inconsciamente un gesto per compiacere Dio o a guadagnarsi il Paradiso, bhè allora ho forti dubbi sul valore di quel perdono.