L. Monopoli

In pochi minuti il colorito di Beatrice torna normale è si riprende. Li guarda stupiti:”ma che mi è successo”. Il medico le risponde: “nulla di grave un leggero malessere, molto probabilmente non si è accorta che aspetta un figlio”. Beatrice stupita : ” un figlio” ? “Si proprio un figlio la portiamo in ospedale per fare ulteriori controlli”. Rosa sta salendo le scale un po' spaventata si trova davanti Angelica : “ma tu che ci fai qui dopo tutte le discussioni che abbiamo fatto”. Angelica: “stai calma ho da chiarire alcune cose con te”. Cerca nella borsa prende un lettera la da a Rosa “ leggi”. Rosa depone le borse della spesa indossa gli occhiali incomincia a leggere: Oggi 24 novembre 1999 davanti al Notaio Marcello Bindi. Io Angelica Gervasi voglio regolarizzare l'eredita che mio padre Carlo Gervasi ha lasciato a me. Cedo il mio cinquanta per cento della villa sita in viale dei Mille al 15 a Landriano in provincia di Milano. Nel leggere quel foglio a Rosa incominciano a scendere copiose lacrime si volta verso la sorella e la abbraccia ,sente un emozione che le prende il cuore. Claudio sentendosi in colpa per l'accaduto si reca all'ospedale domanda dove è la stanza di Beatrice. Passa presso il fioraio, prende un mazzo di rose rosse, bussa alla porta della stanza 18 entra dice solo : “Allora Pace?
13 anni e 1 mese fa

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  • L. Monopoli
    L. Monopoli In pochi minuti il colorito di Beatrice torna normale è si riprende. Li guarda stupiti:”ma che mi è successo”. Il medico le risponde: “nulla di grave un leggero malessere, molto probabilmente non si è accorta che aspetta un figlio”. Beatrice stupita : ” un figlio” ? “Si proprio un figlio la portiamo in ospedale per fare ulteriori controlli”. Rosa sta salendo le scale un po' spaventata si trova davanti Angelica : “ma tu che ci fai qui dopo tutte le discussioni che abbiamo fatto”. Angelica: “stai calma ho da chiarire alcune cose con te”. Cerca nella borsa prende un lettera la da a Rosa “ leggi”. Rosa depone le borse della spesa indossa gli occhiali incomincia a leggere: Oggi 24 novembre 1999 davanti al Notaio Marcello Bindi. Io Angelica Gervasi voglio regolarizzare l'eredita che mio padre Carlo Gervasi ha lasciato a me. Cedo il mio cinquanta per cento della villa sita in viale dei Mille al 15 a Landriano in provincia di Milano. Nel leggere quel foglio a Rosa incominciano a scendere copiose lacrime si volta verso la sorella e la abbraccia ,sente un emozione che le prende il cuore. Claudio sentendosi in colpa per l'accaduto si reca all'ospedale domanda dove è la stanza di Beatrice. Passa presso il fioraio, prende un mazzo di rose rosse, bussa alla porta della stanza 18 entra dice solo : “Allora Pace? 13 anni e 1 mese fa - pubblicato su Facebook
  • L. Monopoli
    L. Monopoli Beatrice come senti parlare Claudio incomincia a arrossire la rabbia gli faceva ingrossare le vene del collo. Più Claudio parlava più diventava paonazza sembrava un palloncino che si gonfiava a dismisura che da un momento all'altro scoppiasse. Claudio ricamava i dettagli addirittura si divertiva a tal punto che Beatrice imbarazzatagli chiese: “ mi dai un bicchiere di acqua”. Claudio gli pose il bicchiere divertito era anni che meditava la vendetta. Beatrice gli aveva inviato tantissime cartoline è lui le contava nella mente in attesa di rendergli la pariglia. Proprio in quel momento un suono di campanello, come apre la porta gli appare Angelica gli butta le braccia al collo lo bacia sulla fronte Claudio chiude gli occhi gli ritornano in mente quando era bambino Angelica dalla borsa estrae un barattolo di nutella e lo pone nelle mani. Un trionfo finalmente tutto come prima Angelica si era ricordata di lui. Beatrice nel frattempo assiste alla scena sua madre che non si cura di lei è dona le attenzioni a Claudio. Furente Beatrice si scaglia contro il cugino gridando : “sei proprio un bel bastardo anche la mamma ti sei fatto amica in questo tempo che ho viaggiato” Claudio le dice: “che vuoi! ti sei preoccupata solo di te; non ti sei mai ricordata del compleanno di tua madre, neanche una telefonata gli hai fatto,pensavi solo ai tuoi viaggi e alla carriera”. Beatrice si accascia al suolo un malessere la coglie, sia Claudio che Angelica si chinano su lei preoccupati chiamano il 118,si guardano,ma che abbiamo fatto! Dopo dieci minuti arrivare la croce rossa. Il medico inizia a visitarla sente il suo cuore che batte a fatica ; le fa una puntura di adrenalina . 13 anni e 1 mese fa - pubblicato su Facebook
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    L. Monopoli E, sapendo che Claudio amava quei luoghi si divertiva a inviare diverse cartoline; per aumentare l'invidia del cugino. Voleva vendicarsi perché Claudio gli rendeva la vita impossibile. Beatrice a sua volta si divertiva a provocare Claudio. E ogni volta che raggiungeva una nuova cittadina sceglieva una cartolina adatta per fomentare il suo desiderio ;ogni cartolina che arrivava a Claudio aumentava la rabbia come un coltello che affondava nel suo desiderio. Per tanti anni si era ripromesso di rendere a Beatrice il favore aveva ideato un viaggio che l'avrebbe fatta morire di invidia. Un viaggio indimenticabile che toccava tutti i luoghi interessanti. Da anni lo stava preparando aveva studiato tutto. L'improvvisata di Beatrice arrivava a proposito. Difatti quando Beatrice suonò alla porta il sole spendeva e in quegli attimo i suoi occhi brillavano. Accolse Beatrice con un sorriso sulle labbra già pregustava il trionfo; quando gli avrebbe raccontato del suo viaggio. Ciao Beatrice come va? " lo sai che fra quindici giorni parto" ” dove vai”? " Vado a Pechino poi mi inoltrò nel paese per visitare la muraglia Cinese ” 13 anni e 1 mese fa - pubblicato su Facebook
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    L. Monopoli Che ve ne pare ne vale la pena Claudio un giorno riceve una visita inaspettata sua cugina Beatrice è tornata dalla Cina è anni che non si vedono. Ogni tanto Beatrice gli invia una cartolina per far vedergli a Claudio i luoghi che lei visitava. Claudio amante dei viaggi non può permetterselo. Da anni sognava un viaggio nel estremo oriente. Voleva visitare i luoghi descritti nel Milione. Un libro che da piccolo gli era stato donato dalla zia Angelica. Una donna piccola affascinante, il volto ovale con due occhi azzurri, le labbra sottili, le parole le uscivano come delle piume che venivano trasportate dal vento. Quando camminava si sentiva un rumore inconfondibile. La riconosceva dal tacchettio che le scarpe producevano sul suolo. Claudio quando lo sentiva chiudeva gli occhi e aspettava che sua zia Angelica lo baciasse sulla fronte, poi come un rito lo stringeva a sé per coccolarselo. Inoltre si presentava con un vasetto di Nutella. Come erano dolce sentire le sue labbra sul suo viso. Se ne era innamorato. Ancor oggi che sono passati parecchi anni quando sente quel tacchettio chiude gli occhi e attende le sue labbra che sfiorano il viso. Per Claudio era la cosa più attesa della giornata quando Angelica,che chi li guardava rimaneva stupito. Ma tutto era cambiato quando la cuginetta Beatrice era nata da quel giorno Claudio poi qualcosa è cambiato la zia portava quel fagottino è quando arrivava a casa non si ricordava nemmeno più di salutarlo. Claudio che aspettava da Angelica il solito bacio e le solite coccole a mala pena veniva salutato. Angelica ormai vedeva solo Beatrice quando arrivava a casa sua la baciava è Claudio non lo sopportava, si sentiva tradito così incomincio a odiare Beatrice. Appena poteva la faceva cadere, le nascondeva i giochi,la derideva tra i due si era creata invidia. Beatrice non si tirava indietro appena poteva le scambiava la cortesie. Anche Rosa, la mamma di Claudio, aveva un debole per Beatrice era diventata la coccola di casa. Comprava a Beatrice pupazzetti caramelle e come arrivava le preparava un barattolino di nutella per regalarglielo. Per anni come Beatrice veniva si ripeteva il rito. Claudio col passare degli anni comincio a odiarla non tollerava tutte le attenzioni che donavano a Beatrice. Come lei arrivava inventava tutte le scuse per isolarsi in camera senza neppure guadarla. Angelica e Rosa non comprendevano l'atteggiamento. Col passare degli anni le visite di Angelica e Beatrice si fecero più rare. Tra Angelica e Rosa erano sorte delle rivalità per l'eredita del nonno Francesco che era volato via nei primi anni che si godeva la meritata pensione. Un uomo che aveva lavorato tanto è era riuscito a fare fortuna vendendo vini. Difatti abitava con la nonna Ada in una villa circondata da un immenso parco. La nonna Ada se ne era andata molti anni prima. Cosi la villa era diventata la disputa tra le due sorelle. Beatrice nel frattempo si era laureata in lingue orientali e spesso si recava sia in Giappone che in Cina. 13 anni e 1 mese fa - pubblicato su Facebook
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    L. Monopoli il faro il vento la tempesta, quando una luce amica può indicarti la via per passare indenne tra gli scogli della vita, cosi lui nelle notti buie dove la luna non fa capolino riesce a farti passare indenne, tra le difficoltà del tuo destino. Una luce calda che come un piccola lucciola, ti indica l'approdo della tua casa. A lui devi rispetto perché generoso rimane immobile ad aspettare che tu passi senza danni, è quando lo vedi ti ridona la certezza che sei quasi arrivato alla tua meta. Indomabile contro il vento e l'uragano si erge impassibile, non pensa al tempo che scorre lui e li, in attesa che altri trovino la via della vita. Grazie a te devo la vita bene prezioso, non trascuro la tua presenza la tua luce mi ha donato speranza, chi altro può essere generoso quanto te, tra le onde ti vedo al mio passaggio come una stella che mi augura buona fortuna. 13 anni e 1 mese fa - pubblicato su Facebook
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    L. Monopoli Lucciole Un interminabile via di lanterne che si accendono e pulsano, sembrano che ti indicano una via. In quel sentiero buio, di una incantevole sera d'estate, ti appaiono davanti come se ti volessero condurre per mano. Tante, minuscole luci, ti danzano davanti, come se la loro danza sia un presagio di gioia. Rimani quasi incantato, tanta è l'armonia che riescono a donare, con il luccichio che riescono a produrre. Sono tante piccole lanterne, sembrano manovrate da minuscoli esseri che rinnovano il piacere di vivere. Una magia che ti dona serenità, circondato da esse ti senti trasportato in un mondo di fate. Come da bambino quando accanto a te, si chinava il nonno per raccontarti una fiaba che con la sua dolce amorevole voce, riusciva in breve tempo a farti chiudere gli occhi. Poi candidamente cadevi in un piacevole mondo di sogni sentendo le labbra di lui che ti baciavano la fronte. Tanta era la tenerezza che lui con quel bacio riusciva a donarti, nulla ti interessava ormai, eri in un mondo di sogni, cullato da quella magica voce che ti sussurrava: dormi o mio dolce tenero amore. Gli anni ormai sono passati, ma dopo che vedi quel magico sfarfallare di luci, socchiudi gli occhi, senti la soave voce del nonno che ti sussurra: dormi, raggiungi le fate, coglile con una mano, ponile nel tuo cuore. Saranno un magico incontro che ti porterai per tutta la vita. 13 anni e 1 mese fa - pubblicato su Facebook
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    L. Monopoli Per Alessio Un evento che porta buon umore la nascita di una nuova vita riporta un po' di gioia, un armonia che con un piccolo pianto annuncia il sorgere di una nuova esistenza . Un corpicino piccolo minutino con il suo primo respiro dona un segno che la vita continua e il dolore per una scomparsa se ne va, segno indelebile che il mondo continua a esistere Dimentichi tutto perché la gioia che scaturisce da quel minuscolo corpicino che scalcia ti riporta di buon umore, il sorgere di quella piccola vita diventa uno stimolo per una rinascita. Tutto ciò ridona speranza come avviene con la primavere un insieme di colori che dona speranza il sorgere di nuovi amori tra gli animali I fiori ricominciano a sbocciare il mondo si contorna di colori splendenti, le piante cominciano ha germogliare, i primi colori spuntano, finalmente le giornate diventano meno grigie il sole ti ridona un po' di calore, Cosi con quel evento ti ritorna il sorriso una terapia inspiegabile che ti ridona nuova serenità. Goditi quel magico momento ti ha ridato voglia di ricominciare. Grazie ti do il benvenuto dolce fanciullo che questa nuova vita sia piena di gioia e che il tuo cammino sia lungo pieno di speranza in un mondo meno pieno di odio. 13 anni e 2 mesi fa - pubblicato su Facebook
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    L. Monopoli A Populonia dolce ricordo di te. Lui maestoso castello quasi solenne da quel promontorio domina il mare, come un monumento al ricordo di vite passate fa mostra di se da anni ormai si erge in quel luogo, fiero di essere li. Tanto lavoro è costato, ma lui e li come monito di un tempo passato, racconta che la vita c'é stata. In quel magico luogo dove mare e collina si uniscono per far dono di se. Passanti e poeti son giunti qui, per rendere omaggio ad esso imponente messaggio di forza che in tempo lontano ha unito gli sforzi, per far sorgere in quel luogo un posto sicuro, in monito a pirati e furfanti che giunti qui facevano razzie di vite senza nessuna pietà. Ora è un luogo di incontro capace di donare lontani ricordi lasciando ad ognuno un piacevole ricordo di se. Nel cuore sei rimasto a tante persone venuti da luoghi lontani che si son portati una parte di te. Non so quale magia circonda questo luogo, son forse i popoli passati che vegliano su di te. Forse sarai ancora li per anni se noi passanti e abitanti abbiamo cura di te! 13 anni e 2 mesi fa - pubblicato su Facebook
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    L. Monopoli E quasi giorno li sulla collina tra gli alberi vedi spuntare un luce e lui il magico sole che con il suo dolce calore ti avvolge. Quel dolce tepore ti accarezza. Apri gli occhi piano,ti svegli da quel sonno ristoratore, in basso tra gli alberi vedi un paesaggio d' incanto il mare fa capolino. Ti godi con pudore quel luogo, senti nel bosco una dolce cinguettio di uccelli che intonano il loro richiamo un sussurrato linguaggio d'amore ascolti quei suoni che ti donano il dolce risveglio. Ormai la notte ci ha l'asciato i sogni svaniscono, sei pronto ad una nuovo giorno in un luogo che ti accoglie con gioia circondato da un paesaggio stupendo ascolti il sussurro di genti lontane che ti raccontano di cose passate. Son storie di vite lontane, al sorgere di ogni giorno ti prendono per mano e ti accompagnano in quei luoghi. Son loro che ti ispirano quei versi, vogliono che tu racconti di loro che han vissuto tra questi magici luoghi ti son rimasti nel cuore e quando senti il richiamo che il cuore ti detta parti per rivivere lo stesso incantesimo di quel luogo che hai vissuto. 13 anni e 2 mesi fa