Ma di cosa parla? Dove ho scritto il termine “reale” in questa frase? E cosa c'entra la trascendenza?
Cataldo, la invito a non usare termini come “falso” riferiti ai miei pensieri e ai miei scritti, se non li argomenta sufficientemente. O a meno che lei non sia il Detentore del Vero (!). Il suo commento mi appare in taluni passi oscuro e incomprensibile. Inoltre lei si serve di un tono plateale ed enfatico che forse di solito usa a casa sua o nella sua quotidianeità, ma che qui non è accolto né gradito e che non serve al fine di argomentare le sue supposte ragioni. Lei usa termini “ad effetto” come “inutile” e “diabolica”, ma per le quali non vedo giustificazione né argomentazioni: in pratica asserisce tali cose e basta. E poi cosa sarebbe questo errore millenario... Bho! Ma forse lei, facendo trasparire dal suo commento di poter capire quello che è falso, si ritiene detentore della conoscenza del Vero... Più sotto mi par di capire che per lei la parola “cuore” che io ho utilizzato si riferisca al cuore fisico (che batte...), ma in questo scritto tale parola si intende soprattutto come potenza trasmutante del sentire.
Per "potere del cuore" non se ne intende qui la funzione fisiologica; il cuore è visto come centro del sentire: è quello che muta profondamente, noi e gli altri. Un esempio di tale potere che trasmuta è quello dell'innamoramento, sebbene questo sia solo un esempio incompleto o parziale del reale potere trasformatore. Qui non si può scrivere altro perché l'argomento meriterebbe un libro. Il suo intervento, per le motivazioni sopra esposte, non mi è gradito, perciò la invito ad andare a commentare altrove, la prossima volta. Non ricambio il suo saluto.
8 anni fa
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Il bello è che la gente in quella verità vede se stessa allo specchio. Ti odia per averla svegliata dal sonno di zombie in cui si trovava... Frasi asciutte e interessanti, le tue. Complimenti!
8 anni fa
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Ciao, Ivan. Sono d'accordo con te. Purtroppo le persone precise vengono spesso prese per quelle che "stanno in cattedra", anche se così può non essere.
8 anni fa
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Cataldo, la invito a non usare termini come “falso” riferiti ai miei pensieri e ai miei scritti, se non li argomenta sufficientemente. O a meno che lei non sia il Detentore del Vero (!). Il suo commento mi appare in taluni passi oscuro e incomprensibile. Inoltre lei si serve di un tono plateale ed enfatico che forse di solito usa a casa sua o nella sua quotidianeità, ma che qui non è accolto né gradito e che non serve al fine di argomentare le sue supposte ragioni. Lei usa termini “ad effetto” come “inutile” e “diabolica”, ma per le quali non vedo giustificazione né argomentazioni: in pratica asserisce tali cose e basta. E poi cosa sarebbe questo errore millenario... Bho! Ma forse lei, facendo trasparire dal suo commento di poter capire quello che è falso, si ritiene detentore della conoscenza del Vero... Più sotto mi par di capire che per lei la parola “cuore” che io ho utilizzato si riferisca al cuore fisico (che batte...), ma in questo scritto tale parola si intende soprattutto come potenza trasmutante del sentire.
Per "potere del cuore" non se ne intende qui la funzione fisiologica; il cuore è visto come centro del sentire: è quello che muta profondamente, noi e gli altri. Un esempio di tale potere che trasmuta è quello dell'innamoramento, sebbene questo sia solo un esempio incompleto o parziale del reale potere trasformatore. Qui non si può scrivere altro perché l'argomento meriterebbe un libro. Il suo intervento, per le motivazioni sopra esposte, non mi è gradito, perciò la invito ad andare a commentare altrove, la prossima volta. Non ricambio il suo saluto.